Ogni vestito che Chiara Ferragni ha indossato nell’edizione di quest’anno di Sanremo portava un messaggio sociale. Ecco tutti i significati.
I vestiti di Dior

Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, ha trasformato i pensieri di Chiara in abiti haute couture made in Italy.
L’ingresso di Chiara Ferragni al palco dell’Ariston è arrivato con un vestito nero con gonna voluminosa sotto una stola bianca con sopra ricamata la frase “Pensati Libera”. Le parole, che arrivano da un’opera di Claire Fontaine, hanno lo scopo di ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato loro imposto dalla società, imposto dal patriarcato.
Il secondo abito indossato da Chiara è destinato a restare nella storia del costume. Scende le scale che sembra completamente nuda e poi una volta arrivata vicino ad Amadeus e Morandi spiega che non è un vestito trasparente, ha solo il suo corpo disegnato sopra. Il seno e la pancia sono ricamate con delle perline di un tono diverso e più scuro del resto dell’abito. “Il corpo della donna non deve mai generare odio o vergogna” ha detto poi Chiara iniziando il suo monologo che ha scritto per la lei bambina, incoraggiando anche le donne a vincere la paura di non essere mai abbastanza.
L’abito bianco con le scritte degli haters è il terzo abito che ha indossato alla prima puntata di Sanremo. Perché non ti rifai il seno? – Disgusting – A breve un porno – Ma sei mamma escort? – Ma quant’è secca, queste frasi, ricamate con perline nere tutto a mano, su un vestito candido, sporcato dalla violenza verbale che arriva dritta al cuore. Su Instagram scrive sotto alla foto con questo vestito dove manda anche un dito medio a chi la odia “Voglio spronare tutte a fregarsene e ricordare alle donne di non farsi abbattere da chi odia perché sono solo i pareri di chi ci ama a contare veramente.”
L’ultimo vestito della prima serata invece rappresenta una gabbia, la stessa gabbia che veniva usata molti anni fa da donne come noi per la moda di allora, imposta dal volere degli uomini. Dopo qualche canzone Chiara torna senza la gabbia e mostra la tuta di jersey con strass infatti il significato di questo vestito è proprio quello di “rompere le convenzioni imposte dal patriarcato. Una speranza che riponiamo nelle bambine di oggi, che saranno donne di domani”.
I vestiti di Schiaparelli

Elsa Schiaparelli è stata una stilista italiana super emancipata che si è trasferita a Parigi per conquistare il mondo della moda. Gli abiti che ha portato Chiara nell’ultima serata di Sanremo, realizzati dal creatore artistico di Schiaparelli Daniel Roseberry, raccontano appunto la donna, madre, guerriera e padrona di sé stessa.
Il primo abito indossato è composto da un’armatura d’oro che riproduce il corpo di Chiara e una sottoveste di sera blu che ricorda il colore della sacralità. Questo abito ricorda un po’ anche Giovanna D’Arco, e il messaggio infatti che voleva portare è che una donna è forte e non per forza deve essere associata al ruolo di madre perché può essere tutto ciò che vuole. La donna non è solo un apparato riproduttivo.
L’abito che ha fatto più discutere è il secondo cioè l’abito lungo in velluto nero con il collier d’oro rappresentante l’utero di una donna composto da tanti pezzi di donne diverse, come la dea madre del paleolitico. Il corpo della donna è personale, non va toccato e essa può farne ciò che vuole. Questo è chiamato anche l'”abito dei Diritti Umani” perché ricordano a tutti che i diritti riproduttivi sono diritti umani: l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione che non dobbiamo rinunciare.
“Questo è il corpo di una donna (…) che vorrebbe dare voce a tutte le donne del mondo a cui vengono imposti divieti e abusi, a tutte coloro a cui viene detto che il loro corpo genera vergogna, che è solo un oggetto del desiderio o che istiga al peccato” scrive su instagram Chiara Ferragni sotto le foto del suo terzo abito a colonna blu con sopra il disegno dorato del corpo femminile. “Liberate il vostro corpo e fatene ciò che volete perché il corpo della donna è il capolavoro massimo della creazione.”
L’ultimo abito indossato nel momento della premiazione dei cantanti è, come l’ultimo della prima serata, scomponibile. Infatti all’entrata c’è una Chiara vestita in tailleur pantalone nero con spalline imbottite che ricordano molto i tailleur che indossavano le donne negli anni ’80 per farsi prendere sul serio in ufficio, e sotto un corpino con il ricamo in perle, simbolo di regalità femminile, degli addominali di un petto maschile. Dopo poco infatti Chiara si toglie la giacca con le spalline imbottite e si scopre al pubblico, perché non deve mostrare i muscoli come gli uomini per farsi rispettare, lei come tutte le donne deve essere rispettata per ciò che è. La femminilità non è una debolezza ma la forza delle donne.
Chiara Ferragni con questi abiti ha fatto capire che vestire non è coprirsi o nascondere, ma soprattutto un modo per esprimere sé stesse e le proprie idee, per diffondere nel mondo la parte più intima e profonda di sé.